CLOWN | Matteo Lombardi

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โ€œSe vuoi conoscere i tuoi pensieri di ieri, osserva il tuo corpo oggi. Se vuoi sapere come sarai domani, osserva i tuoi pensieri dโ€™oggiโ€.
(Detto siciliano)

Questo รจ il mio corpo. Non lo offrirรฒ in sacrificio per voi, perchรฉ ancora mi serve. Ne ho bisogno. Devo, voglio sentirlo e viverlo. Sovraccaricarlo di esperienza e sensazioni. Cosa potrei essere senza di esso? Spirito? Forse. Anima? Anche questo รจ possibile, ma per ora, questo รจ ancora il mio corpo. Alla nascita sono stato fortunato: quattro arti, due superiori e due inferiori, due mani e due piedi di cinque dita ciascuna, una testa, una dritta colonna vertebrale e il numero giusto di organi interni che permettessero a questa macchina di svolgere le sue funzioni. Tutto al posto giusto. Non perfetto in proporzioni e cosรฌ aggraziato nelle forme, ma tutto sommato, correttamente funzionante. Eppure sono qui a scrivere una storia differente, che porta i segni sul mio strato epidermico di ciรฒ che ho desiderato e fortemente voluto.
Per estetica, per insicurezza, per chissร  quali altre motivazioni che fatico a ricordare, ora osservo le cicatrici che mi sono rimaste e, per risolvere quello che ai miei occhi poteva essere un difetto, ne ritrovo altri che hanno reso il mio corpo differente. Posso dire che quellโ€™unicitร  ha lasciato il posto ad unโ€™altra unicitร . Forse volevo solo fuggire da me stesso e non avevo capito che, piรน semplicemente, sono quello che sono. Riposta la parrucca e tolto il trucco dal mio volto, sono un CLOWN fuori scena, senza riflettori o orchestra ad accompagnare i miei gesti. Sorrido quando incrocio la mia immagine riflessa da qualche parte, cosรฌ come nellโ€™osservare la silhouette del mio corpo proiettata a terra. Non sono Peter Pan e la mia ombra ha scelto di seguirmi ovunque per ricordarmi le scelte fatte; anche ora, mentre cammino tra lโ€™installazione site specific di Matteo Lombardi, realizzata in occasione dellโ€™evento “La materia non esisteโ€ alla Fabbrica del Vapore, in occasione della Milano Design Week e ora ospitata nel salone centrale di StudioDieci, non posso sfuggirle, anzi, i numerosi neon ne moltiplicano ed esasperano la profonditร . Lโ€™opera di questo giovane scultore รจ composta da plafoniere industriali metalliche, sulle quali, lโ€™autore, รจ intervenuto potenziandone il numero dei neon che, normalmente,

dovrebbero contenere. Mi domando se questa volontร  di abusare concettualmente di quella che potrebbe essere una predisposizione, non sia poi cosรฌ diversa dalla rincorsa ad un ideale estetico che la societร , con poca gentilezza invita a raggiungere e che la chirurgia, ormai, ha reso possibile.
Non vi รจ piรน spazio per quelli che sono sempre stati definiti โ€œdifettiโ€. Questo รจ il mio corpo e devo sacrificarlo per essere un individuo riconosciuto e accettato. Lโ€™amore? Quello รจ un altro racconto. Salomรจ non ha ancora compiuto la danza dei sette veli, eppure la mia testa รจ giร  stata imbandita su un vassoio di poco pregio, assieme ai bisturi, alle garze e agli anti dolorifici. Ormai poco importaโ€ฆ Si riaccendono le luci, piรน di quelle possibili e necessarie, devo tornare in scena. Viso imbiancato e smorfia allegra sul mio viso.
Questo รจ il mio corpo.
Che lo spettacolo prosegua.

CLOWN
Diego Pasqualin