
๐๐๐๐๐
๐๐๐ญ๐ญ๐๐จ ๐๐จ๐ฆ๐๐๐ซ๐๐ข
๐ ๐๐ฎ๐ซ๐ ๐๐ข ๐๐ข๐๐ ๐จ ๐๐๐ฌ๐ช๐ฎ๐๐ฅ๐ข๐ง
๐ ๐ฆ๐๐ ๐ ๐ข๐จ | ๐๐ ๐ฆ๐๐ ๐ ๐ข๐จ ๐๐๐๐
๐ฏ๐๐ง | ๐ฌ๐๐ | ๐๐จ๐ฆ
๐๐:๐๐-๐๐:๐๐
๐๐ง๐๐ฎ๐ ๐ฎ๐ซ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐ฏ๐๐ง๐๐ซ๐๐ข ๐ ๐ฆ๐๐ ๐ ๐ข๐จ ๐จ๐ซ๐ ๐๐:๐๐
๐๐ญ๐ฎ๐๐ข๐จ๐๐ข๐๐๐ข | ๐ง๐จ๐ญ๐๐จ๐ซ๐ฉ๐ซ๐จ๐๐ข๐ญ | ๐๐ข๐ญ๐ฒ๐ ๐๐ฅ๐ฅ๐๐ซ๐ฒ.๐ฏ๐
๐๐ข๐๐ณ๐ณ๐๐ญ๐ญ๐ ๐๐ฎ๐ ๐ฅ๐ข๐๐ฌ๐ ๐๐๐ฏ๐ข ๐๐ – ๐๐๐ซ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ข
โSe vuoi conoscere i tuoi pensieri di ieri, osserva il tuo corpo oggi. Se vuoi sapere come sarai domani, osserva i tuoi pensieri dโoggiโ.
(Detto siciliano)
Questo รจ il mio corpo. Non lo offrirรฒ in sacrificio per voi, perchรฉ ancora mi serve. Ne ho bisogno. Devo, voglio sentirlo e viverlo. Sovraccaricarlo di esperienza e sensazioni. Cosa potrei essere senza di esso? Spirito? Forse. Anima? Anche questo รจ possibile, ma per ora, questo รจ ancora il mio corpo. Alla nascita sono stato fortunato: quattro arti, due superiori e due inferiori, due mani e due piedi di cinque dita ciascuna, una testa, una dritta colonna vertebrale e il numero giusto di organi interni che permettessero a questa macchina di svolgere le sue funzioni. Tutto al posto giusto. Non perfetto in proporzioni e cosรฌ aggraziato nelle forme, ma tutto sommato, correttamente funzionante. Eppure sono qui a scrivere una storia differente, che porta i segni sul mio strato epidermico di ciรฒ che ho desiderato e fortemente voluto.
Per estetica, per insicurezza, per chissร quali altre motivazioni che fatico a ricordare, ora osservo le cicatrici che mi sono rimaste e, per risolvere quello che ai miei occhi poteva essere un difetto, ne ritrovo altri che hanno reso il mio corpo differente. Posso dire che quellโunicitร ha lasciato il posto ad unโaltra unicitร . Forse volevo solo fuggire da me stesso e non avevo capito che, piรน semplicemente, sono quello che sono. Riposta la parrucca e tolto il trucco dal mio volto, sono un CLOWN fuori scena, senza riflettori o orchestra ad accompagnare i miei gesti. Sorrido quando incrocio la mia immagine riflessa da qualche parte, cosรฌ come nellโosservare la silhouette del mio corpo proiettata a terra. Non sono Peter Pan e la mia ombra ha scelto di seguirmi ovunque per ricordarmi le scelte fatte; anche ora, mentre cammino tra lโinstallazione site specific di Matteo Lombardi, realizzata in occasione dellโevento “La materia non esisteโ alla Fabbrica del Vapore, in occasione della Milano Design Week e ora ospitata nel salone centrale di StudioDieci, non posso sfuggirle, anzi, i numerosi neon ne moltiplicano ed esasperano la profonditร . Lโopera di questo giovane scultore รจ composta da plafoniere industriali metalliche, sulle quali, lโautore, รจ intervenuto potenziandone il numero dei neon che, normalmente,
dovrebbero contenere. Mi domando se questa volontร di abusare concettualmente di quella che potrebbe essere una predisposizione, non sia poi cosรฌ diversa dalla rincorsa ad un ideale estetico che la societร , con poca gentilezza invita a raggiungere e che la chirurgia, ormai, ha reso possibile.
Non vi รจ piรน spazio per quelli che sono sempre stati definiti โdifettiโ. Questo รจ il mio corpo e devo sacrificarlo per essere un individuo riconosciuto e accettato. Lโamore? Quello รจ un altro racconto. Salomรจ non ha ancora compiuto la danza dei sette veli, eppure la mia testa รจ giร stata imbandita su un vassoio di poco pregio, assieme ai bisturi, alle garze e agli anti dolorifici. Ormai poco importaโฆ Si riaccendono le luci, piรน di quelle possibili e necessarie, devo tornare in scena. Viso imbiancato e smorfia allegra sul mio viso.
Questo รจ il mio corpo.
Che lo spettacolo prosegua.
CLOWN
Diego Pasqualin