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“Dell’eccesso di spazio si potrebbe innanzi tutto dire, e anche in questo caso un po’ paradossalmente, che esso è correlato al restringimento del pianeta: di questo distanziarci da noi stessi cui corrispondono le prestazioni dei cosmonauti e la ronda dei nostri satelliti. In un certo senso, i nostri primi passi nello spazio riducono il nostro spazio ad un punto infimo, di cui le foto prese dal satellite ci dà l’esatta misura.”
(Marc Augé, Nonluoghi)

Ancora una volta StudioDieci apre i propri spazi ad eventi perfettamente correlati a situazioni sociali in atto, a quei disagi, a quelle raffinate provocazioni che il centro culturale vercellese ben conosce e promuove, affinché più cittadini vengano sensibilizzati.
Questa mostra non rappresenta il pensiero di un singolo giovane artista, ma il disagio di tutti gli studenti del Liceo Artistico Statale D’Adda di Varallo ai quali la nostra provincia sta per espropriare alcune aule/laboratori per far fronte a delle esigenze di spazio dell’attiguo Istituto Alberghiero.
NOTENOUGHSPACE è l’inizio e la fine. E’ un percorso. E’ una presa di posizione per il malessere che in sordina si sta consumando dietro alle rassicuranti facciate dell’istituzione scolastica. La saracinesca è alzata ma la porta della vetrina è bloccata dall’interno. Non è possibile accedere alla galleria, ma solo assistere inermi dall’esterno. Al suolo i resti di una battaglia, o di una sconfitta. Adagiate a terra e disposte simbolicamente a cerchio, quasi a ricordarci la perduta sacralità di un luogo, vi sono frammenti di porte, brandelli esistenziali di ciò che resta di un reale elaborato didattico che gli allievi della classe terza hanno realizzato in questo anno scolastico per accogliere i visitatori all’interno del loro istituto. Le cinque porte rappresentavano i percorsi formativi, ipotetiche soglie culturali e di vita che il Liceo D’Adda propone ai suoi iscritti. NOTENOUGHSPACE è l’inizio e la fine. Nonostante non vi siano spiragli, il volume del video all’interno è così alto da catturare l’attenzione di ogni passante, il rumore della motosega è assordante. Sullo schermo scorre l’atto conclusivo attraverso la documentazione della performance che ha portato a quello sfacelo. Dopo un fermo immagine di quella che avrebbe dovuto essere la collocazione dell’opera è possibile assistere al disallestimento della stessa e alla sua immediata e irreparabile distruzione. Domandiamoci: perché un gesto così violento? Era necessario? Cosa stanno cercando di dirci questi piccoli grandi uomini e donne del domani?
NOTENOUGHSPACE è l’inizio e la fine. Non vi sono parole. Silenzio. Perché l’arte è buona solo quando la si può decantare come vino in salotti stantii, su poltrone logore che ancora per poco ricorderanno il fasto di un tempo; perché al tempo, al nostro tempo, non è stato dato abbastanza spazio, senza comprendere che per preservare solo ciò che è stato, il nostro presente non sarà mai il passato del prossimo futuro.
                                                                     NOTENOUGHSPACE

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Diego PASQUALIN per Studiodieci

Alla performance hanno partecipato:

Sara ARRONDINI | Kristian BEQIRAJ | Lorenzo BONACCORSO | Clarissa BONO | Giacomo BOZIO MADE’ | Mauro CAMOSSO | Amanda CASO | Samla DAIMOUCHA | Giulia MAURELLI | Francescas SANNA | Ilaria SPILLERE

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