
F L A G | CARLA CROSIO
A cura di Diego Pasqualin per CuoriInVersi
10 giugno | 29 luglio 2021
IL SALOTTO – Viale Belforte 178 – Varese
Quanto vento ha incontrato il mio viso! A volte è stata una dolce carezza, altre una gelida lama, altre volte ancora ha pettinato i miei capelli mentre attendevo di attraversare strade che mi hanno portato ad essere quello che sono.
Osservo il mio volto riflesso allo specchio e cerco di sorridere. Intorno ai miei occhi si formano dei solchi: righe che accolgono al loro interno le storie che ho vissuto ed il tempo che è trascorso. Raccontano il ritmo al quale mi ostino a vivere, le abitudini che non riesco ad abbandonare e anche un po’ di quell’aria alla quale mi espongo, ogni volta che proseguo guardando avanti a me.
Attraverso e mi lascio attraversare, “abbagliato dal sole, tormentato dal vento, ubriaco di pioggia”, come se fossi il pennone di una bandiera usurata dal vento, ma carica di racconti.
Questo è quello che provo nell’osservare la nuova opera che Carla Crosio ha sentito il bisogno di realizzare, per dichiarare, ancora una volta, il suo amore per l’umanità; scavando nell’oscurità una casa per il dolore e l’ignoranza per rendere, finalmente, libero il tanto ricercato Rispetto tra gli esseri viventi che costituiscono l’unicità di quel pianeta definito Terra.
L’associazione Cuori InVersi di Varese, in collaborazione con il centro culturale StudioDieci di Vercelli e Il Salotto di Vito Lionetti e il patrocino del Comune della Città di Varese, hanno scelto di promuovere e ospitare questo nuovo capolavoro contemporaneo e continuare a tessere quelle trame, tanto care all’artista vercellese, per cucire assieme una serie di eventi costruiti su ciascuna delle strisce che compongono FLAG
FLAG#1 | APPARTENENZA
Il mio corpo non conosce la gentilezza. Amalgama di umori prodotti da organi caldi che continuano a suonare la loro musica; forse Antonin Artaud aveva ragione nel teorizzare il suo corpo senz’organi che mi costringono ad una fisicità che è mera fisiologia e, allo stesso tempo, oscura e non sempre decifrabile materia che mi costituisce, definisce e alla quale appartengo, finché un naturale divenire mi trasformerà in altro.
FLAG#2 | IDENTITÀ [24 – 06 – 2021]
Nell’attesa mi concedo a quello che sono. Abbraccio quel groviglio complicato di cose che mi costituisce e anche quella parte di vuoto inconoscibile che sembra voglia giocare a nascondino dentro al mio cuore: per me, per te, per tutti quelli che hanno scelto di camminare al mio fianco, per quelli che non capiranno mai, per tutti quei mondi lontanissimi che a volte, anche se per un breve momento, hanno la possibilità di costruire un ponte in quella distanza e annullarla.
FLAG#3 | TRADIMENTO [01 – 07 – 2021]
Se è vero che la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni, è altrettanto vero che è facile scivolare. Il suolo dei sentimenti è un agglomerato di terra e lacrime, asciugato al sole di quelle che posso definire esperienze: alcune cocenti, che lo hanno reso compatto e impermeabile, altre tiepide che lasciano la possibilità di rimpasti a base di nuove speranze che, questa volta, permettano una fioritura piena, ma non l’arsura.
FLAG#4 | IN-COERENZA [08 – 07 – 2021]
Mi capita di digiunare, come mi capita di eccedere in ciò che bevo. Non ho preso parte ai misteri eulesini e non ho assunto il ciceone. Avrei voluto. Non sono Demetra alla ricerca di Persefone, semplicemente sono quello che sono. Non posso pretendere di essere, se non accetto e rispetto ciò che mi differenzia da te. Se luce fu e così nacquero il dì e la notte, la differenza dall’altro da me è la stessa che accumuna e rende possibile l’unicità del giorno.
FLAG#5 | RICONOSCENZA [15 – 07 – 2021]
Riconoscere di aver bisogno di te, per scoprire parti di me, è un grande passo avanti, ma che ha richiesto un passo indietro da parte di entrambi. È necessario fare spazio per far sì che questo tzim tzum attui un cambiamento e trasformi un movimento di contrazione in una reazione di apertura e, successivamente, si raggiunga l’equilibrio, che non può essere stasi. Fare spazio e offrire questo spazio all’altro rappresenta l’opportunità che si generi un luogo d’incontro possibile.
FLAG#6 | RESPONSABILITÀ [22 – 07 – 2021]
Che sia il mio corpo, i miei volubili punti fermi che ambiscono all’evoluzione, che sia il tuo amore o il vento che ci ha portato fino a qui, ho capito che le mie mani sono troppo piccole per contenere tutto ciò che ho raccolto e che molte cose le ho lasciate cadere. Non mi sono voltato, non ne ho avuto il tempo, ma sarebbe più onesto dire la voglia. Ho proseguito nel mio percorso, non curante che ciò che stavo cogliendo è il frutto di un lavoro pregresso che qualcuno, prima di me, ha avuto cura di predisporre. Mi domando: “Cosa raccoglierà chi verrà dopo di me se le mie mani arraffano, ma non seminano?”.
FLAG#7 | DOVE TIRA LA BANDIERA [29 – 07 – 2021]
Le rughe del mio viso ora mi paiono come le strisce di quella bandiera che sono, percosso dalla brezza di vita e al contempo lacerato perché non ho avuto paura di espormi alle correnti d’aria. La libertà di vibrare: per quello che sono, per quello che voglio essere, per quello che SPERO che il mondo possa essere; perché i sogni non sono mai abbastanza, così come non lo sono i sognatori e se quel vento si è portato via qualcosa di me, grazie a lui, ho incontrato te. Non importa per quali vie e quali siano i solchi sulla tua anima, ma trasportati dallo stesso vento: siamo qui.
L’evento si svolgerà nel rispetto delle norme di sicurezza Covid19