So poco della notte
ma la notte sembra sapere di me
(Alejandra Pizarnik , La Notte)
Vi sono avvenimenti storici che non possono che essere celebrati con riverenza e solennità. Ve ne sono altri che dopo un paio di ricorrenze si affievoliscono snaturandosi, altri ancora che, invece, restano in sordina perché appartengono a tutta quella sottocultura che scivola tra i salotti buoni e quelli disdicevoli. ROSSONEGRONI nasce con l’intento di celebrare i cent’anni dalla nascita del noto cocktail che porta il nome dell’omonimo Conte che, in una Firenze dei primi del ‘900, assieme al barman Fosco Scarselli, diede il via a quella che oggi potremmo definire una “tradizione”. Per questo evento StudioDieci si tingerà di rosso, sarà come entrare all’interno della nota bevanda dove, le tonalità scarlatte, faranno da padrone in una serata dedicata ai bisogni e agli eccessi del genere umano; le stesse tonalità che celano e trascinano con sé frammenti possibili della Notte. Ogni opera sarà dunque lo spunto per una riflessione sul proprio modo d’essere, il modo attraverso il quale ci relazioniamo con l’altro e con i lati più sordidi della nostra identità, molti spesso celati, altri ancora palesati apertamente. Un filo conduttore, il rosso, che accomuna tutte le opere esposte; a partire dalle immagini che ritraggono il volto sempre coperto che contraddistingue la nota cantante meneghina MYSS KETA. Queste fotografie rappresentano il nostro primo lasciapassare verso una libertà d’espressione necessaria che, attraverso l’annullamento dei tratti somatici dell’artista, in realtà, ci permette la possibilità d’identificarci, conducendoci a ciò che di “pazzesko” scalpita dentro ad ognuno di noi. Corpo ed eccessi, corpo e vuoti che chiedono di essere riempiti. Nel caso di ETDP è più opportuno definirlo un vuoto che chiede di essere legato, senza eufemismi, perché quest’identità multipla e multianime sonda le cavità più buie, facendole risuonare sulla pelle, senza limite alcuno, grazie all’utilizzo delle corde. Ecco che ogni inibizione viene meno. Le porte sono ora spalancate e alla Notte è dunque concesso di tessere le proprie storie che non sono solo di piaceri; in quelle oscurità sono liberi di viaggiare anche i demoni interiori, ombre stesse dell’oscurità che ROBERT GLIGOROV è stato in grado di catturare magistralmente nelle sue opere di forte impatto emotivo. Il cuore non può che sussultare difronte a tutto questo. Tachicardie emozionali ed extrasistole passionali, sobbalzi che scivolano inevitabilmente dentro ai nostri vasi sanguigni, fili rossi e fognature metalliche nelle quali scorrono, nonostante tutto, gli impulsi di una vita che chiede di essere vissuta. Così CARLA CROSIO ha scelto di realizzare una vena ipertrofica, simbolica in tutti i suoi intrecci perché al suo interno la vita ha cessato di scorrere, ma pare quasi ingarbugliata in quei nodi che attendono di essere sciolti. Le esperienze quindi iniziano a stratificarsi, si sommano e come marchi indelebili segnano dal di fuori e dal di dentro il nostro corpo. EDOARDO CASETTO è stato in grado di rappresentare tutto questo scegliendo di autotatuare il proprio doppio senza l’ausilio dell’inchiostro; un progetto in divenire il suo, che ci ricollega ad una Notte che esige da noi tempo affinché si possano scoprire aspetti che ci appartengono ed altri che ancora ignoriamo, come i passi improvvisati di una danza su ritmi scomposti e sincopati, imprevedibili, ma al tempo stesso ipnotici. In questo evento GAJO ha la funzione di un contemporaneo Caronte, con la sua selezione musicale le anime sono finalmente libere di traghettare su tutte queste acque torbide, mentre lo sguardo del Conte CAMILLO NEGRONI, presente in mostra in un ritratto originale dei primi del ‘900, ci osserva compiaciuto. Cent’anni dopo, oltre ai salotti buoni e alle bettole disdicevoli, quella che inizialmente è stata considerata una sua inclinazione personale, nel tempo si è poi dimostrata una scelta lungimirante in grado di disciogliere un frammento di Notte in un mix alcolico che, da mattina a sera, concede uno spiraglio d’oscurità a noi inconoscibile, ma che per qualche strano equilibrio, sembra sapere qualcosa di ognuno di noi.
Diego Pasqualin per StudioDieci
Durante la serata sarà possibile degustare il noto cocktail Negroni grazie al supporto e alla collaborazione con il Ristorante Pizzeria AL TEATRO 26
In mostra:Edoardo CASETTO | Carla CROSIO | ETDP | GAJO | Robert GLIGORV | MYSS KETA | Conte Camillo NEGRONI